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Case in legno? Sono molto più antiche di quello che pensiamo!

Versatile, isolante ed ecosostenibile, il legno è il principale materiale utilizzato nel comparto edilizio fin dalla comparsa dell’uomo sulla terra. Scopriamo insieme la storia delle case in legno!

La predilezione per il legno come materiale da costruzione per abitazioni, facile da reperire ma soprattutto da lavorare, non risiede solo nelle sue proprietà tecniche e in quelle termiche, quanto nella resistenza, nella rigidezza, nella durezza e nella densità. Quattro caratteristiche fisiche e meccaniche che fanno del legno il prodotto per eccellenza nella costruzione di case prefabbricate e nella progettazione di immobili ad uso civile.

Nonostante oggi stiamo assistendo a un ritorno alla progettazione e costruzione di case o gli edifici in legno, la storia ci insegna che fin dall’antichità l’uomo ha sempre scelto di costruire abitazioni fatte esclusivamente con questo tipo di materiale. Lo dimostrano, ad esempio, le palafitte di Ledro, un comune situato nella Provincia di Trento che ospita un museo appositamente dedicato a tali costruzioni. In questo museo è ancora possibile ammirare il talento ingegneristico di uomini che vissero nell’Età del Bronzo (tra il 2.200 ed il 1.350 a.C) che edificarono sulla sponda orientale dell’omonimo lago Ledro qualcosa come 10 mila palafitte i cui resti sono tutt’ora presenti in una location a cielo aperto. I resti, rinvenuti durante i lavori per la costruzione della centrale idroelettrica, sono rimasti intatti e perfettamente conservati nonostante l’acqua del lago li avesse coperti per oltre 4 mila anni… Un periodo di tempo impensabile per un edificio in cemento che richiede spesso interventi di ristrutturazione anche a soli 20 anni dalla sua costruzione! Per maggiori informazioni o curiosità sul Museo delle Palafitte di Ledro potete collegarvi al sito ufficiale.

Un esempio di palafitta (fonte: Wikipedia)

Sempre guardano ad un passato abbastanza remoto affiora un’altra costruzione, questa volta situata in Giappone, la cui funzione esclusivamente religiosa è stata lo spunto per la realizzazione di un edificio di culto ancora visitabile: la pagoda del tempio di Horyu-Ji. Secondo alcuni storici la pagoda, risalente tra il 587 ed il 607 d.C., pare essere la più antica costruzione in legno rimasta ancora in piedi nonostante i suoi 5 livelli, i terribili terremoti di cui è afflitto il Giappone ed un incendio che devastò la pagoda nel 670 d.C.. Ricostruita nei primi trent’anni del 700 d.C. gli studiosi discutono sull’effettiva età di questo edificio di culto: che sia del settimo secolo o dell’ottavo poco importa. Sta di fatto che sono passati oltre mille anni senza che il tempio in legno sia minimamente stato scalfito dal tempo, dalle intemperie e, ancor di più, dalla terribile potenza della natura.

Nella foto vediamo proprio la bellissima pagoda del tempio di Horyu-Ji (fonte: Wikipedia)

Rimanendo sempre nell’ambito degli edifici di culto, alcuni storici classificano la chiesa di Urnes, in Norvegia, come tra le più antiche esistenti in tutta Europa. Secondo alcune fonti Urnes è una delle trenta chiese norvegesi che presentano la medesima architettura ma ciò che la contraddistingue non è solo la data di costruzione, avvenuta attorno al 1130 – 1150. Caratteristica della chiesa di Urnes è il fatto che la stessa pare sorga sulle rovine di un precedente edificio, questa volta realizzato in muratura, la cui datazione risalente all’undicesimo secolo dopo Cristo consente di stabilire il nesso esistente tra cultura vichinga (tipica della Norvegia) e cultura cristiana, diffusasi in questo periodo proprio nel nord Europa. Ancora oggi è possibile ammirare il portone della costruzione, anch’esso in legno, decorato con una sapiente maestria che solo gli artigiani dell’epoca potevano possedere.

Chiesa di Urnes – Norvegia ( foto da Wikipedia)

Ed ancora. Il genio di Leonardo Da Vinci è palpabile anche nella progettazione di prefabbricati in legno disegnati e costruiti dal maestro attorno alla fine del 1400. Secondo alcuni studi Leonardo riuscì a realizzare una casa mobile per la duchessa Isabella Sforza che la installò proprio all’interno del suo parco. La funzione della casa mobile doveva essere quella che noi attribuiamo alle nostre case prefabbricate in legno: mobilità, facilità di utilizzo ma soprattutto capacità di creare qualcosa che richiede sicuramente poco tempo e l’utilizzo di un semplice materiale naturale.

La storia sulle case prefabbricate in legno ci offre differenti spunti come le costruzioni americane del diciannovesimo secolo, realizzate per sopperire all’esigenza di nuove abitazioni dovute alla crescente immigrazione proveniente dall’Europa. Le costruzioni, semplici da realizzare in pochissimo tempo, avevano la funzione di fornire a chi ne aveva bisogno un tetto di cui avere la disposizione nell’immediato ed è proprio in questo frangente che nascono le prime società di costruzioni specializzate nell’utilizzo del legno nel comparto edilizio.

Oggi le case in legno sono diffusissime in moltissime regioni del nord e dell’est Europa, dell’America, del Giappone e dell’Asia. In epoche più recenti (si parla dell’inizio del novecento) in Austria fu progettata per la prima volta una casa unifamiliare realizzata in occasione della mostra di caccia del 1910. Fautore del progetto fu Weznel Hartl e l’abitazione è ancora ammirabile in una regione della Bassa Austria. E se qualcuno fosse ancora scettico sulle funzionalità delle abitazioni prefabbricate basta sapere che anche Albert Einstein viveva in una costruzione in legno a Berlino e la considerava come il miglior luogo in cui risiedere durante la bella stagione. La Einsteinhaus (letteralmente la casa di Einstein) è ancora oggi aperta al pubblico e viene adoperata per organizzare seminari, workshop e per ospitare giovani ricercatori che, grazie ad una borsa di studio, possono trascorrere i mesi estivi all’interno di uno dei luoghi abitati dal fisico contemporaneo più famoso al mondo.

Nella Foto un esempio di casa in legno nelle Alpi

Ritornando in Giappone non tutti sanno che la concezione di casa è ben diversa da quella che abbiamo noi occidentali. Nonostante le costruzioni in legno corrispondano più che altro ad esigenze funzionali (quali la resistenza ai terremoti e l’isolamento termico) la necessità di costruire in legno è dettata dal fatto che chi acquista un immobile generalmente è interessato al terreno che lo circonda. La casa in legno, una volta comprato il terreno, viene ristrutturata di sana pianta per essere adibita alle esigenze del proprietario: anziché vivere in un immobile di seconda mano si preferisce ricostruirlo ex novo adattandolo alle necessità della propria famiglia.
In Romania e nell’est della Polonia (al confine con la fredda Russia) le abitazioni tradizionali sono realizzate in legno e alcune di queste riprendono pedissequamente l’architettura ed il design delle antiche abitazioni di epoca medievale. Addirittura in Polonia la tecnica utilizzata è quella dell’intelaiatura a traliccio (o, secondo alcuni, a graticcio) eseguita intrecciando travi di legno orizzontalmente, verticalmente ed obliquamente. L’intelaiatura, una volta costruita la casa, rimane a vista per conferire quella particolare caratteristica delle case tipiche del nord Europa. I muri vengono realizzati adoperando prevalentemente composti del legno perché questo materiale ha la qualità di essere termoisolante e soprattutto resistente: il risultato finale è un mix fra design e funzionalità che spesso noi italiani imitiamo per le nostre baite costruite in montagna.

La Russia è forse la patria delle case tradizionali in legno. La Izba, ad esempio, è una costruzione rurale, una sorta di casa di campagna prediletta principalmente dai contadini. Particolare di questa struttura non è tanto l’uso esclusivo del legno, quanto l’utilizzo di una tecnica di montaggio delle travi che nel passato venivano assemblate semplicemente utilizzando corde, asce e incastri. L’uso dei chiodi era bandito per via dei costi che aveva la materia prima quale il ferro ma l’isolamento termico era assicurato da una stufa installata all’interno dell’Izba.

Un esempio di Izba in Russia (fonte Wikipedia)

Simile all’Izba è l’Ail, realizzata sempre in legno ma con una particolare coibentazione fatta con la corteccia degli alberi. La struttura può essere esagonale o ottagonale e al posto di una stufa al centro della casa è posto un camino il cui comignolo non è altro che un foro sul tetto.

Come si può notare le case in legno sono diffuse soprattutto in regioni in cui il fattore clima condiziona principalmente la costruzione degli edifici. Il freddo della Russia e dei Paesi del Nord Europa viene fronteggiato non con sofisticati sistemi di condizionamento (che consumano tanto e incidono negativamente sull’ambiente) quanto con l’uso di un materiale che per la sua stessa natura ha elevate caratteristiche termoisolanti. Le case in legno riducono al minimo la dispersione termica, non necessitano di particolari coibentazioni e riescono a mantenersi fresche d’estate e asciutte e calde durante l’inverno.

Esempio di case in legno nella fredda città di Longyearbyen, nelle Isole Svalbard. È incredibile vedere che in queste terre ghiacciate il legno fornisca un efficiante riparo

Nei Paesi in cui il clima è mite la casa in legno viene scelta per due motivi:

1. la struttura leggera e le caratteristiche tecniche permettono all’abitazione di resistere alle sollecitazioni, prevenendo lesioni e interventi per l’adeguamento antisismico;

2. l’uso di un materiale facilmente reperibile ed ecosostenibile ha un impatto sui costi nettamente inferiore rispetto alle materie prime edilizie realizzate in laboratorio e che richiedono particolari tecniche per lo smaltimento degli inerti.

Inoltre le case prefabbricate prevedono sicuramente minor tempo nella progettazione e nella realizzazione e possono essere costruite su misura, anche con due o più piani e diversi ambienti per far fronte alle esigenze della famiglia. Sono in tanti a scegliere una casa in legno come abitazione unifamiliare, per la possibilità di vivere in una struttura dalle elevate potenzialità che nulla ha da invidiare alle tradizionali abitazioni. Ne è un esempio il Murray Grove a Londra, un palazzo di ben nove piani con all’interno 29 appartamenti di differenti metrature strutturati per soddisfare ogni tipo di bisogno.

L’edificio residenziale in legno Murray Grove a Londra (Fonte: Wikipedia)

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